Presentazione Squadre 2022: INEOS Grenadiers
Grandi ambizioni per la INEOS Grenadiers in vista della nuova stagione. La formazione britannica prosegue il profondo rinnovamento e ringiovanimento della propria rosa, già iniziato a partire dallo scorso anno, che ha portato anche un atteggiamento in corsa differente rispetto al passato. Gli uomini di Dave Brailsford si affacciano al 2022 con l’obiettivo di lottare per la vittoria a tutte le corse a cui prenderanno parte. Oltre che nei GT, tradizionale terreno di caccia di una squadra che ne vince almeno uno da dieci anni (fatta eccezione per il 2014), il team britannico ha aumentato notevolmente la propria competitività nelle corse da un giorno per le quali non mancano specialisti in grado di imporsi su diversi terreni.
Gli uomini più attesi
Dopo aver conquistato il suo primo Giro d’Italia, Egan Bernal tornerà quest’anno sulle strade del Tour de France, che lo videro trionfare nel 2019. Il colombiano tenterà di interrompere il dominio di Tadej Pogacar, andando a sfidare anche lo squadrone della Jumbo – Visma guidato da Primoz Roglic. Una sfida decisamente ardua soprattutto per i chilometri a cronometro che possono favorire i due sloveni ma, se avrà completamente recuperato dai problemi alla schiena che lo accompagnano da un paio di stagioni, che si preannuncia decisamente appassionante ed incerta. Proverà, invece, a raccoglierne l’eredità sulle strade del nostro Paese, Richard Carapaz. Il campione olimpico ha guadagnato sempre più posizioni nelle gerarchie interne del team, affermandosi come uno dei pochi in grado di rivaleggiare con i due terribili sloveni e sarà il capitano designato al prossimo Giro d’Italia, nel quale proverà a bissare il successo ottenuto nel 2019.
Se questi due saranno gli uomini di riferimento per quanto riguarda le due principali corse a tappe, all’interno dello squadrone britannico non mancano certo uomini in grado di primeggiare ad ogni livello. A cominciare da Filippo Ganna che non vuole fermarsi e ha in questo 2022 nuovi ed ambiziosi obiettivi. In un anno che sembra essere quello buono per il suo tentativo di provare a battere il Record dell’Ora, ormai appare certo che lo vedremo al via, per la prima volta in carriera, al Tour de France, dove punta con decisione alla crono inaugurale di Copenaghen per indossare la prima Maglia Gialla, replicando quanto fatto nelle ultime due edizioni del Giro d’Italia. In questo 2022, poi, potrebbe avere maggior spazio, anche in qualche classica, a cominciare dalla Milano – Sanremo, dove già lo scorso anno impressionò per il suo lavoro in cima al Poggio, e la Parigi – Roubaix, già vinta da Under 23.
Grande curiosità per il ritorno di Elia Viviani. Il velocista veronese torna nella squadra in cui ha militato dal 2015 al 2017 e dove troverà l’amico e compagno di successi su pista Filippo Ganna, che in qualche occasione potrebbe tirargli le volate. Il veronese ha voglia di riscattare le ultime stagioni sottotono e sembra determinato a ritrovare con continuità la strada del successo. Suo obiettivo dichiarato, oltre al sogno rappresentato dalla Milano – Sanremo, saranno gli sprint del prossimo Giro d’Italia, dove guarda con interesse anche alla Maglia Ciclamino che vorrebbe indossare sul podio finale nella sua Verona.
Per quanto riguarda i Grandi Giri, saranno diversi gli uomini che, partendo da seconde linee o prime alternative ai propri capitani, potrebbero ritagliarsi un posto al sole e, a seconda di come si metteranno le cose in corsa, magari ribaltare le iniziali gerarchie interne. Pensiamo soprattutto a Tao Geoghegan Hart che è atteso al riscatto dopo una stagione decisamente deludente. Dopo il successo del 2020, lo scalatore britannico dovrebbe tornare al Giro d’Italia, dove non mancheranno certo le occasioni per mettere in mostra le sue doti, soprattutto in montagna. Chiamato, invece, a ripetere il buon 2021 è Adam Yates. Vincitore della Volta a Catalunya, nella quale il team ha monopolizzato l’intero podio, quarto alla Vuelta a España e terzo a Il Lombardia, il britannico ha dimostrato di potersi imporre su più terreni. Difficilmente sarà capitano unico in un GT, ma nelle corse a tappe di una settimana e nelle classiche vallonate potrà certamente portare ottimi risultati, potendo contare sulla buona resistenza in salita e sulla sua esplosività.
Determinato a concludere al meglio la propria carriera, Richie Porte si appresta a cominciare l’ultima stagione da professionista. Il tasmaniano sarà per l’ultima volta al via del Giro d’Italia dove sarà al fianco di Carapaz e sarà determinato a lasciare il segno. Da non sottovalutare le sue possibilità anche nelle brevi corse a tappe dove, in alcuni casi, potrebbe avere carta bianca per curare la classifica. Altro uomo di esperienza a disposizione per le corse a tappe è Geraint Thomas, che corre nel team dall’anno della sua fondazione. Il gallese arriva da un paio di stagioni in cui le cadute lo hanno fortemente penalizzato, vedremo come sarà in grado di ripartire a 35 anni dopo aver firmato probabilmente l’ultimo contratto della sua carriera. Il suo 2022 dovrebbe includere anche le Ardenne oltre all’amato Tour de France, dove sarà al fianco di Egan Bernal ma pronto a sfruttare le occasioni per ottenere nuovi successi.
Si augurano di avere qualche occasione per mostrare in prima persona le loro qualità sia Daniel Martinez che Pavel Sivakov. Il colombiano, preziosissimo ultimo uomo nel successo di Egan Bernal al Giro d’Italia, concluso comunque in quinta posizione (miglior risultato della sua carriera in un GT) e con diversi piazzamenti di tappa, possiede tutte le qualità per scalare le gerarchie interne per meritarsi qualche occasione in più di libertà. Mentre il russo sarà chiamato a riscattare una stagione, ancora una volta, condizionata dalla sfortuna. In molti si attendono la definitiva esplosione di un corridore, il cui lavoro è sempre apprezzato dai compagni di squadra, ma che potrebbe avere anche più soddisfazioni a livello personale.
Contrariamente alle tradizioni del passato, quest’anno il team britannico punterà con decisione anche alle corse da un giorno, per le quali l’uomo di riferimento sarà soprattutto Tom Pidcock. Il giovane britannico, protagonista quest’inverno anche nel ciclocross, si presenta alla sua seconda stagione da professionista già come uno degli uomini da battere nelle classiche. I buoni risultati della scorsa stagione tra cui il successo alla Freccia del Brabante, il secondo posto dopo un millimetrico fotofinish all’Amstel Gold Race e i buoni piazzamenti ottenuti a Kuurne, Strade Bianche e Freccia Vallone lo pongono di diritto come lo sfidante principale di Wout Van Aert nelle corse di questa Primavera.
Sarà una stagione importante anche per Dylan van Baarle. Il neerlandese è reduce da un’annata straordinaria con la vittoria della Dwars Door Vlaanderen come momento più alto di un 2021 che lo ha visto chiudere nei dieci E3, Gent – Wevelgem e Giro delle Fiandre e conquistare l’argento mondiale e sarà atteso da importanti conferme, potendo contare anche su tattiche di coppia studiate con il giovane compagno di squadra. Atteso al rilancio, invece, Michal Kwiatkowski, che, nella scorsa stagione, al solito grande lavoro per i compagni di squadra non è riuscito ad abbinare risultati personali di rilievo. Il polacco è intenzionato a far valere la sua versatilità che gli ha sempre consentito in carriera di poter dire la sua in praticamente tutte le corse da un giorno.
Saranno sicuramente chiamati a lavorare principalmente per i compagni corridori di grande affidabilità come Jhonatan Narvaez, Jonathan Castroviejo, Andrey Amador, Eddie Dunbar e Salvatore Puccio, ai quali va ad aggiungersi il nuovo arrivato Omar Fraile. Il campione nazionale spagnolo, lasciata la Astana dopo quattro stagioni, metterà la sua esperienza a supporto dei suoi nuovi capitani. Mentre ci si augura che abbia risolto i suoi problemi fisici Laurens De Plus, fermo dalla scorsa primavera a causa di un’infezione virale, che vuole tornare al più presto ad attaccare il numero sulla schiena.
Le giovani promesse
Ethan Hayter è ormai quasi una promessa mantenuta. Il 23enne britannico è reduce da una stagione strabiliante, nel corso della quale ha messo in luce tutte le proprie potenzialità vincendo in volata, su terreni mossi e persino a cronometro. Ritagliarsi uno spazio importante in una squadra forte come la INEOS non è facile, per cui dovrà fare il possibile per confermarsi.
Lo spagnolo Carlos Rodriguez, al terzo anno da professionista nonostante i soli 21 anni di età, è una delle scommesse più interessanti di questa squadra e nel corso del 2021 ha cominciato a far vedere alcune cose interessanti, pur mantenendo una dimensione anche più legata agli Under 23, come testimonia il secondo posto al Tour de l’Avenir, con annessa vittoria di tappa sul Col du Petit Saint-Bernard. Stessa età e stessa situazione tra i professionisti per Ben Tulett, che arriva nella squadra di casa dopo due anni alla Alpecin-Fenix che lo hanno visto approcciare alcuni appuntamenti importanti con buoni risultati. Soprattutto le grandi classiche sembrano essere nel futuro di questo ragazzo, che a 19 anni è riuscito a entrare tra i primi 20 sia all’Amstel Gold Race che alla Freccia Vallone e sfiorandoli nel Lombardia.
I tre neo-professionisti chiudono questa carrellata sulle giovani promesse. Il più talentuoso degli esordienti è l’australiano Lucas Plapp, già stagista nella seconda parte del 2021. Corridore con caratteristiche da passista, il 21enne arriva tra i professionisti con i gradi di cronoman di talento, in quanto campione Nazionale già tra gli Elite e vice-campione del Mondo tra gli Under 23. Anche il 22enne britannico Ben Turner è un passista di talento caratterizzato però, a differenza di Plapp, da un notevole spunto veloce. L’ultimo dei nuovi arrivi è il tedesco Kim Heiduk, di fatto un velocista puro che sicuramente sfrutterà questa occasione per accumulare esperienza e provare a scalare le gerarchie.
La squadra
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